SERIE Estimi della Comunità
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Gli estimi, noti fin dall'inizio del XII secolo in numerose città dell'Italia centro-settentrionale, costituiscono un indispensabile mezzo per l'individuazione del singolo soggetto, commisurata ai pressi di mercato dei beni posseduti. Infatti descrivono i beni patrimoniali immobili di ogni soggetto e rappresentano fin dall'età comunale un primo modello d'imposizione fiscale diretta. Per la comunità di Rovereto durante il governo veneziano ne sono noti cinque e ricoprono un arco di tempo che va dall'anno 1449 al 1502. La maggior parte dei provenienti forniti dalla daera, cioè l'imposizione diretta calcolata sui beni immobili, servivano per soddisfare i bisogni della Comunità, mentre alla Repubblica di San Marco venivano consegnate somme modeste. Queste ultime, generalmente erano impiegate per coprire i costi di alcuni lavori commissionati da Venezia ma che dovevano essere pagati dai comuni.
Di questi documenti, tre da sempre sono conservati presso l'Archivio comunale mentre due, quello del 1475 e quello del 1490, erano custoditi presso l'Archivio della casa natale di Antonio Rosmini e recentemente sono stati donati alla Città dalla Congregazione della Carità, Istituto religioso fondato dal filosofo roveretano.

