Depero, Fortunato

Viene considerato “roveretano di elesione” poiché a Rovereto fu portato da bambino, vi studiò e vi lavorò e vi visse. Dinamico campione del futurismo, tele, arazzi, stoffe, ricami, tutto sotto la sua mano si trasforma in arte. Un’importante fase fu quando visse a Roma dal 1913 al 1916, dove collaborò con i “Balli russi” di Diaghileff. Nel 1917 fu a Capri dove ideò il teatro plastico. Nel 1919 visse a Viareggio. Nel 1920 tornò a Rovereto, dove inizia il suo laboratorio di arazzi, che dura fino al 1940. nel 1925 tiene uno studio a Parigi e vince la Mostra al Gran Palsis. Ricevette cinque diplomi e medaglie d’oro. Contribuì al movimento futurista con opere di pittura, plastica, con manifesti, articoli polemici, conferenze e radiotrasmissioni. Dal 1913 al 1949 allestisce 85 mostre, partecipa alle Quadriennali di Roma, alle Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano e alle Internazionali di Parigi e New York. Importante fu il suo primo soggiorno a New York, dal 1928 al 1930, in cui organizzò mostre. Innumerevoli sono le sue opere.