a Prato, Gianbattista

Figlio di Giambattista a Prato e di Lucia Carli. Nasce a Segonzano il 29 ottobre 1812. Entrato in seminario sotto il pio don Rigler, vestì l’abito nel 1828. Nel 1833 fu mandato dal vescovo Luschin a Bressanone dove celebrò la sua prima messa il 16 luglio 1835. Nel 1836 fu mandato a Vienna dove rimase per sei anni laureandosi in teologia.
Tornato in patria, entrò come docente al ginnasio di Rovereto, dove nel 1843 fu inserito all’Accademia degli Agiati della quale fu membro attivissimo.
Nel 1848 iniziò a sollevare il problema della separazione del Trentino dal Tirolo. Portò la questione al parlamento di Francoforte, poi a Vienna e successivamente a Kremsier in Moravia. Per il suo atteggiamento indipendente e schiettamente nazionale fu sottoposto al processo di alo tradimento, che finì solo col dimetterlo da professore del ginnasio roveretano. A causa delle sue lotte politiche gli venne revocato il voto religioso. L’a Prato si ritirò quindi nel silenzio dei suoi libri, con numerosi scritti e collaborazioni con giornali e quotidiani.