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Famiglia Bossi Fedrigotti sec. XV -
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Alternative Title
Famiglia Bossi Fedrigotti di Campobove
Famiglia Bossi Fedrigotti von Hochsenfeld
Description
La famiglia Bossi Fedrigotti, originaria probabilmente della Lombardia, si stabilì a Sacco nella prima metà del XV secolo. Il primo avo storicamente certo è Nicolao del Buoso, morto nel 1434. Il titolo nobiliare fu confermato nel 1592 da Ferdinando del Tirolo alla persona di Giovanni Bossi Fedrigotti. Nel 1717 i fratelli Giovanni e Fedrigo divennero poi parte della nobiltà del Sacro Romano Impero con il predicato “von Ochsenfeld” (“di Campobove”) e nel 1790 si aggiunse il titolo comitale. A partire da Nicolao de Buoso le vicende dei Bossi Fedrigotti si intrecciano e si intersecano fortemente con quelle di Borgo Sacco, Rovereto e della Vallagarina. Inizialmente la famiglia prese parte alla Compagnia di spedizione, che gestiva il traffico commerciale sul fiume Adige da Bronzolo a Sacco, utilizzando le zattere (dieci famiglie saccarde erano infatti titolari del “Privilegio delle spedizioni delle mercanzie”). All'epoca la fiera di Bolzano (che si ripeteva varie volte all'anno) era importante e i flussi commerciali collegati di notevole entità. Parallelamente alla fiorente attività mercantile la famiglia accumulò un ingente patrimonio terriero, che probabilmente raggiunse la dimensione massima con Pietro Modesto (1693- 1763). Quest'ultimo ottenne nel 1750 il privilegio di gestire il traffico postale tra Calliano e Torbole (detto “Feudo Postale”), che perdurò fino alla Grande Guerra. A partire dalla seconda metà del Settecento, in seguito al decadere del sistema di fluitazione delle merci sull'Adige - cosa che coincise con lo spostamento dei traffici su altre vie di comunicazione (tra Vienna e i rinnovati porti di Trieste e Fiume a scapito di Venezia) e con la progressiva perdita di importanza delle fiere bolzanine - i Bossi Fedrigotti si dedicarono con maggior impegno all'allevamento del baco da seta e alla viticoltura. Filippo (1838-1908), oltre che socio e presidente dell'Accademia Roveretana degli Agiati, si dedicò a queste attività con passione. Fu ideatore e sostenitore della Società Agraria roveretana (frammenti del cui archivio sono custoditi dalla Biblioteca) e fondatore della Scuola Agraria di Rovereto (1871-1877). Introdusse soluzioni moderne e innovative. Sua fu l'idea di utilizzare la forbice da potare le viti anche per la vendemmia, in sostituzione del falcetto tradizionale. Federico successivamente (1906-1996) rese nota a livello nazionale l'azienda famigliare, introducendo per primo in Italia un “uvaggio bordolese”, vinificando simultaneamente Cabernet e Merlot, secondo la tradizione dei vini rossi della regione francese di Bordeaux. I Bossi Fedrigotti sono anche legati alla storia della Manifattura Tabacchi: infatti loro era il terreno su cui venne edificata e in locali di loro proprietà ebbero inizio le prime produzioni e attività di formazione delle maestranze, in attesa della costruzione dell'opificio.
Le molteplici e antiche attività commerciali, agricole e produttive ne fanno una famiglia storicamente considerevole per la città di Rovereto e il suo circondario. Importanza raffigurata architettonicamente dal palazzo di Sacco e dallo splendido palazzo di Corso Bettini, ora sede dell'Università.
Le molteplici e antiche attività commerciali, agricole e produttive ne fanno una famiglia storicamente considerevole per la città di Rovereto e il suo circondario. Importanza raffigurata architettonicamente dal palazzo di Sacco e dallo splendido palazzo di Corso Bettini, ora sede dell'Università.
Abstract
La famiglia Bossi Fedrigotti si stabilì a Sacco nella prima metà del XV secolo. Da allora è stata protagonista sul territorio roveretano e trentino. Numerose le e diversificate le attività imprenditoriali intraprese (agricoltura, viticoltura, commercio, trasporti...) e diversi i personaggi di spicco. Da segnalare in particolare il Feudo Postale che restò in capo alla famiglia per moltissimi anni, fino al termine della Grade Guerra. Originari dalla Lombardia si stabilirono nel XV secolo a Sacco, oggi parte del Comune di Rovereto, dove si trova ancora il palazzo di famiglia.
Nationality
austriaca; italiana
Editor(s)
Editor | Qualifier | Editing Type | Edited At |
Cristina Sega | |||