Options
Palazzo Bossi Fedrigotti
Loading...
Alternative Title
Palazzo delle Dame Inglesi di Rovereto
Latitude
45°53′32.84″N
Longitude
11°02′38.24″E
Abstract
Il Palazzo Bossi Fedrigotti, situato su Corso Bettini (allora chiamato "corso nuovo" o "corso nuovo grande") a Rovereto, fu costruito alla fine del Settecento per la nobile famiglia Fedrigotti, attiva nei settori mercantili, commerciali e agricoli. Il Casato aveva il proprio palazzo a Borgo Sacco, allora comune autonomo e oggi parte di Rovereto, ma Gianpietro Bossi Fedrigotti decise di costruire uno nuovo, ben più ampio e sontuoso rispetto al precedente. Il progetto fu firmato da Ambrogio Rosmini, noto architetto e pittore roveretano, autore anche di altri importanti edifici cittadini. Rosmini elaborò un progetto raffinato, ispirato al neoclassicismo, attento all’equilibrio tra bellezza, funzionalità e solidità. La sua architettura si distingue per linee sobrie, proporzioni armoniche e un uso misurato degli ornamenti, in contrasto con gli eccessi del barocco. Si affaccia sul corso progettato e realizzato nella seconda metà XVIII secolo per accogliere dimore delle ricche famiglie roveretane che cercavano spazio in Città. Per questo è caratterizzato da numerosi ed eleganti edifici, tra cui Palazzo Annona, sempre su progetto di Rosmini, e il Teatro Comunale "R. Zandonai".
Il palazzo, realizzato dal maestro muratore Carlo Caminada, presenta una facciata essenziale ma elegante, un maestoso cortile interno a pianta circolare e interni decorati con stucchi di pregio. Nel corso del tempo fu residenza aristocratica, sede di uffici pubblici e ospitò personalità come Napoleone Bonaparte. Nel Novecento divenne un convitto femminile gestito dalle Dame Inglesi, mentre dal 2005 accoglie parte dell’Università di Trento, diventando un centro attivo di ricerca e formazione nel campo delle scienze cognitive.
Il palazzo, realizzato dal maestro muratore Carlo Caminada, presenta una facciata essenziale ma elegante, un maestoso cortile interno a pianta circolare e interni decorati con stucchi di pregio. Nel corso del tempo fu residenza aristocratica, sede di uffici pubblici e ospitò personalità come Napoleone Bonaparte. Nel Novecento divenne un convitto femminile gestito dalle Dame Inglesi, mentre dal 2005 accoglie parte dell’Università di Trento, diventando un centro attivo di ricerca e formazione nel campo delle scienze cognitive.